La piralide del bosso

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Le malattie del bosso


Il bosso, nome scientifico Boxus, è un arbusto cespuglioso sempreverde caratterizzato da foglie opposte ellittiche di colore verde; può crescere spontaneamente nei luoghi aridi e rocciosi ma sempre più spesso si ritrova nei giardini come pianta ornamentale a comporre siepi, alberelli, bordi oppure in vaso. Ne esistono diverse specie, di cui la più diffusa in Italia è la Buxus sempervirens (adatta alle siepi), ma anche la Suffruticosa per le aiuole e la Blauer Heinz molto resistente alle basse temperature. Il bosso è soggetto ad alcune infezioni fungine e parassitarie, tra cui il disseccamento dei getti causato dal fungo Cylindrocladium buxicola e la morte della pianta a causa della piralide, vorace parassita asiatico in grado di divorare in pochissimo tempo le foglie e il tronco del bosso. Questi organismi patogeni sono comparsi in Italia solo recentemente e la loro eradicazione è piuttosto complessa, a causa della lunga persistenza delle spore e delle larve.

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I danni della piralide del bosso


La piralide del bosso (nome scientifico Cydalima perspectalis) è un parassita asiatico della classe dei lepidotteri, introdotto accidentalmente in Europa nel 2006, insieme ad alcuni bossi importati. Il parassita è facilmente riconoscibile: ha la testa nera, tonalità giallo-verdi con macchioline nere e striature bianco-nerastre; può raggiungere i 5 centimetri di lunghezza e si riproduce molto velocemente. Le larve sono lunghe pochi millimetri e sono bianche o brune. A causa del loro appetito insaziabile, le piralidi possono distruggere le piante di bosso in pochissimo tempo, arrivando anche a danneggiare la corteccia della pianta e causandone quindi la morte. La piralide adulta non divora interamente la foglia del bosso, ma si nutre solo della parte fibrosa e più interna e della cuticola; la foglia di conseguenza muore, privata del suo strato protettivo. Le foglie quindi appaiono divorate ai lati, mentre possono rimanere piccole porzioni laterali e la nervatura centrale. In pochissimo tempo, le piralidi possono defogliare completamente la pianta. Essendo un parassita importato, non esiste in Europa alcun meccanismo naturale di controllo della piralide, che causa danni molto gravi alle coltivazioni di bosso.

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I rimedi contro la piralide del bosso


L’introduzione nell’ecosistema di insetti predatori delle piralidi non ha avuto successo. Attualmente per controllare la diffusione delle piralidi vengono utilizzati insetticidi naturali di tipo piretroide, estratti dai fiori di crisantemo e mescolati all’olio di colza; la tossicità di questi composti, tuttavia, è notevole e paragonabile a quella degli insetticidi di sintesi. E’ obbligatorio quindi proteggersi con indumenti e maschere adatte. Essendo tossici per alcune specie di insetti, come le api, tali prodotti vanno utilizzati la sera. Un ulteriore approccio per controllare l’infestazione è il Bacillus thuringiensis, un batterio sporigeno che una volta ingerito dalla piralide (soprattutto dalla larva giovane) ne causa la morte per paralisi. La tossina prodotta da questo batterio è innocua per l’uomo, inoltre è estremamente specifica e quindi non agisce su altre specie animali. Esistono inoltre metodi di controllo basati su trappole di feromoni, che attirano i maschi di piralide e impediscono loro di accoppiarsi con le femmine; le trappole vanno utilizzate nei mesi di marzo/aprile e ottobre/novembre. Anche questo metodo è molto selettivo ed evita di danneggiare le specie autoctone di insetti.

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Prodotti consigliati


I prodotti più efficaci per il trattamento della piralide del bosso sono gli insetticidi di origine naturale e i prodotti microbiologici. Tra gli insetticidi molto efficaci sono quelli a base di deltrametrina, insetticida e acaricida piretroide: ha azione neurotossica sulle piralidi, ma non è molto selettiva e il trattamento deve essere ripetuto molte volte per essere efficace. Un altro insetticida di origine naturale è lo spinosad, costituito dalla miscela di due tossine del fungo Saccharopolyspora spinosa. In alternativa ai pesticidi piretroidi, possono essere utilizzati organofosfati come il malatione, il methamidophos e il monocrotophos, che però sono estremamente pericolosi.I prodotti più sicuri sia per l’organismo umano sia per gli insetti autoctoni, sono quelli ad azione microbiologica a base di Bacillus thuringiensis sottospecie Aizawai, come l’insetticida biologico XenTari

L’azione di XenTari è molto specifica verso la piralide del bosso per merito della presenza di alcune tossine prodotte solo dalla sottospecie Aizawai e non dalla sottospecie Kurstaki. Questo batterio sporigeno è normalmente presente nel terreno: quando viene ingerito dalle larve della piralide, ne causa la paralisi completa e la morte dopo poche ore. L’azione insetticida è esplicata maggiormente sulle larve giovani, per cui si raccomanda un trattamento il più possibile precoce.

Ultima modifica: marzo 3, 2017

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